Avv. Mario Musumeci
Il 29 luglio 2014 è morto Mario Musumeci. I colleghi tutti ne ricordano le doti personali e professionali, l’impegno politico in favore dei più deboli, le battute fulminanti.
Era nato l’8 ottobre 1926 a Paternò (CT). Espletati gli studi inferiori – ricordava spesso – i genitori lo mandarono a Roma per distoglierlo da un iniziale quanto pericoloso interesse per il Movimento Indipendentista Siciliano di Finocchiaro Aprile.
Venuto a Roma, continuò in altra forma il suo impegno politico collaborando per diversi decenni alla redazione de Il Messaggero. Sempre in quel periodo cominciò a frequentare l’Angelicum (l’Università dei domenicani) ed il Pontificio Istituto Orientale, trovandovi come compagno di corso quello che diventerà S.S. Bartolomeo I, Patriarca di Costantinopoli, che lo spinse ad interessarsi al diritto delle Chiese orientali, di cui divenne in poco tempo uno dei più stimati cultori ed operatori.
Maniacale nella preparazione e difesa delle sue cause, e lo dico come collega di controparte in cause diventate famose, imparò l’arabo e non esitò ad andare in Libano per constatare de visu la collocazione di certi immobili per i quali aveva la sensazione di essere ingannato dai propri clienti.
Sempre presente alle cerimonie religiose riguardanti il nostro Arcisodalizio ed i suoi sodali. Generoso di animo (e di portafogli), si mise subito (negli anni ottanta) a disposizione dell’Arcisodalizio, per contribuire alla stampa dei volumi di diritto canonico da questo pubblicati.
Provenendo da famiglia non priva di mezzi economici ed essendo dal 1967 iscritto nell’Albo degli avvocati rotali, dal 1972 si batté presso le Autorità superiori, mettendo a disposizione il proprio patrimonio, per realizzare un Consiglio dell’Ordine degli avvocati del foro ecclesiastico ed una Cassa pensioni, pensando a quei colleghi che esercitavano la professione soltanto in foro canonico.
Non riuscendo nell’intento, la sua generosità lo porterà alla costruzione di una Casa per anziani, che verrà realizzata in Umbria in Contrada Cattaneo di S. Terenziano (PG).
Nel 1994 veniva nominato avvocato della Curia Romana.
Mi piace chiudere queste poche parole con un ricordo personale, essendo lui la prima persona del nostro ambiente che conobbi alla mia venuta qui. Richiesti i progetti di vita per il futuro e sentendo che avevo intenzione di fare l’avvocato rotale a Roma, mi sconsigliava con un secco: “avremo così un disoccupato in più”, che era più o meno ciò che mi aveva detto qualche anno prima l’indimenticato Ermanno Graziani, all’epoca (1964) docente a Messina, dove mi ero laureato, e che la dice lunga su quanto ormai venga da lontano la crisi e l’agonia della nostra professione all’interno della Chiesa come lucidamente visto dalle persone più attente e sensibili e fra loro è da annoverarsi sicuramente Mario Musumeci.
Carlo Gullo